Una domenica Speleo: tra rocce, nodi e… panini dispersi!
Come ogni giovedì, ci siamo riuniti nella nostra sede per programmare nuove escursioni. Questa volta, però, Marco ha lanciato una proposta intrigante: una “palestra di roccia” domenica 24 novembre sopra il golfetto di Sferracavallo.


Come ogni giovedì, ci siamo riuniti nella nostra sede per programmare nuove escursioni e, ovviamente, per il nostro immancabile “cazzeggio”. Questa volta, però, Marco ha lanciato una proposta intrigante: una “palestra di roccia” domenica 24 novembre sopra il golfetto di Sferracavallo. L’obiettivo? Iniziare a imparare come si “arma” una parete per l’esplorazione in grotta. ovviamente è meglio cominciare all’aperto su una parete rocciosa per avere una migliore visione delle cose, tanto le conoscenze acquisite sono
traslabili in grotta.

Preparativi e… drammi da gruppo

Tra spiegazioni tecniche e chiacchiere animate, sabato in sede abbiamo imparato le basi: nodi, ancoraggi, e come non farci cadere in testa i materiali. Alla fine, ci siamo dati appuntamento per la domenica mattina. Durante queste concitate fasi, si è cercato di capire se la testa calda del gruppo, “il Carlo” avrebbe partecipato all’attività. Dopo vari scambi di messaggi telefonici, infarciti di imprecazioni e fraintendimenti, alla fine il “ribelle”, ha deciso di allietarci con la sua presenza.

Domenica mattina: il rituale del caffè e il vassoio maledetto

Domenica mattina ci siamo ritrovati puntuali in sede con il solo ritardo degli “iatini”. Dopo il caffè di rito, abbiamo caricato le auto con il materiale e ci siamo diretti verso Sferracavallo. Il gruppo vacanze “Sferracavallo” era formato oltre dallo scrivente da: Marco, Martina, Manuel, Matteo (il gruppo delle “emme”), Andrea, Salvo, e Carlo.

Giunti sul posto, dopo il rito della vestizione, ci siamo divisi i vari sacchi del materiale e ci siamo avviati verso il punto dove avremmo dovuto cominciare ad armare senonché il gruppo iatino, sempre prodigo con il cibo da consumare per il pasto, si era organizzato con l’immancabile “vassoio di rosticceria”, una tradizione sacra più della pausa caffè. Ma chi lo porta? Carlo, con uno dei suoi furbi suggerimenti, propone di lasciarlo in macchina: tanto, dice lui, “la palestra è vicina al parcheggio”. Ma come dice il saggio: non devi cercare la risposta fuori perché è dentro di te, ma purtroppo è sbagliata! Spoiler: in seguito le cose andranno in maniera diversa.

Tra pareti nuove e avventure culinarie fallite

Appena arrivati, Marco ci ha guidati verso una zona della parete mai esplorata prima. Obiettivo? Iniziare da zero con l’armatura, valutare ancoraggi e imparare a chiodare. Scelta la parete, dopo vari dibattiti e scambi di opinione, abbiamo cercato un sentiero per poter arrivare in cima e da lì cominciare a fissare tasselli e piastrine per calare le corde.

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Arrivati sul punto da cui iniziare la discesa, Marco ci ha spiegato come scegliere i punti di ancoraggio scegliendo anche tra quelli naturali e quelli artificiali. Durante l’esercitazione abbiamo imparato a utilizzare i sistemi di ancoraggio artificiali sembrando tanti “scalpellini”. Infine, dopo aver “tassellato”, abbiamo imparato ad eseguire i nodi per vincolare la corda e quindi ci siamo esercitati a scendere sugli armi da noi realizzati.

E il vassoio? Beh, quando è arrivata l’ora del pranzo, si è scoperto che l’idea di Carlo – “lo lasciamo in macchina!” – non era proprio brillante. Il parcheggio era più lontano del previsto, e il recupero del cibo è stato dichiarato mission impossible. Risultato: il gruppo iatino è rimasto a bocca asciutta. Le imprecazioni di Salvo e Manuel contro Carlo hanno echeggiato tra le rocce, aggiungendo un tocco di comicità alla giornata.

Il finale: fame, gloria e… finalmente rosticceria!

A fine giornata, stanchi ma soddisfatti, abbiamo smontato tutto e siamo tornati alle auto. Qui è avvenuto l’assalto finale al vassoio: gli iatini, affamati e disperati, hanno divorato ogni singolo pezzo di rosticceria, d'altronde erano digiuni da tutta la giornata.

Nonostante le peripezie culinarie, è stata una giornata molto istruttiva e divertente. Abbiamo mosso i primi passi verso il vasto mondo della speleologia, imparando che:


  1. I nodi non mentono mai. 
  2. Non fidatevi di Carlo per la logistica.
Alla prossima!

Notizia di Alvaro