Inghiottitoio delle Serre di Ciminna
Per la prima progressione in ambiente ipogeo del 2023, l’ANS Le Taddarite ha scelto di dedicarsi ad un ambiente carsico nei gessi, in provincia di Palermo e di facile approccio.

Un ingresso ampio e ben evidenziato dalla presenza di flora ad alto fusto, circondato dalle creste delle doline che alimentano questa cavità. Laura ha aperto le danze con l’armo della grotta nella seconda mattinata. A seguire, i partecipanti dell’ultimo corso speleo 2022 (Mauro e Roberta), hanno affrontato il traverso e il pozzo strettoia senza troppe difficoltà. Subito dopo il nostro responsabile d’uscita Marco, poi Cosimo e a chiudere il gruppo in ingresso, io, Greg.


Dopo il traverso d’ingresso ci troviamo davanti ad un armo di progressione situato proprio sopra la frattura verticale che dà accesso alla grotta.  Alla fine del tratto su corda (40 m circa tra traverso e verticale) ci troviamo in un’ampia sala di crollo scolpita dall’erosione delle acque sotterranee.


I fenomeni di carsismo nei gessi sono sempre molto caratteristici e spettacolari: con la rifrazione luminosa data dai cristalli di gesso e dai visibili strati di deposizione ci si trova davanti ad un bello spettacolo della natura. Da questo momento in poi si prosegue camminando, in ambienti molto ampi, comodi e che si prestano molto bene ad una sessione fotografica. Tutti i membri sono stati coinvolti in questa attività: chi regge il flash, chi fa da modello e chi scatta le foto.


Durante la progressione nella grande sala notiamo anche la presenza di un piccolo chirottero solitario (Rhinolophus sp.). Altre forme di vita popolano questa sala grazie al facile accesso dall’esterno: Ditteri, roditori e gasteropodi terrestri. In alcuni punti della volta è possibile anche vedere il continuo ed inesorabile lavoro di erosione esercitato dalle radici degli alberi e arbusti sovrastanti.


La parte finale della grotta si presenta come un cunicolo tortuoso con fango al pavimento (limo argilloso di deposito) a cui si accede senza difficoltà, in piedi e con abbastanza spazio ai fianchi. Lungo il percorso si possono ammirare bellissime formazioni di gesso cristallino, alcune stalattiti, stalagmiti, colonne, “alberi di natale” e formazioni cristalline complesse e compenetrate tra loro. Molte di queste formazioni evidenziano una marcata attività di scambio termico tra l’atmosfera della grotta e l’ambiente esterno, in quanto alcune di queste cristallizzazioni hanno assunto un determinato orientamento proprio in relazione alla direzione del vento.

La sessione fotografica è quindi continuata lungo la galleria e abbiamo immortalato alcune formazioni molto affascinanti e che si prestavano bene ai giochi di luce.


Dopo aver ispezionato il fondo della grotta, molto umido e pieno di limo argilloso al pavimento che rende il cammino un po' difficile, abbiamo deciso di tornare verso l’uscita. Cosimo si è offerto generosamente di disarmare la grotta e senza alcun intoppo siamo usciti nel pomeriggio, con ancora il sole pronto a scaldare le nostre tute umide e a scrostarci di dosso il fango, che ci aveva dato un aspetto un po' distante da una sessione di relax in una spa.


Non male come inizio di anno speleologico: progressione su corda ricca di nozioni di geomorfologia, carsismo, geologia e sessione fotografica che valorizza questa grotta e questa disciplina nel tempo, al di là dei racconti e delle emozioni personali che tutti noi abbiamo sicuramente provato.

 

Ai poster l’ardua sentenza.

 

Greg

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