L’Inghiottitoio di Monte Conca
Agosto si fa sentire con il suo caldo estivo e le Taddarite, desiderose di fresco, hanno trovato il rifugio perfetto: l'inghiottitoio di Monte Conca, situato nella suggestiva Riserva Naturale Integrale Monte Conca, nell'entroterra siciliano a Milena (CL).

Per gli speleologi siciliani questa è una tappa imperdibile, specialmente nelle calde giornate estive. L'accesso è regolamentato dall’ente gestore CAI-Sicilia che, rilasciando l’autorizzazione a scopo scientifico per un ridotto numero di partecipanti, ci ha permesso di esplorare questo affascinante sistema carsico.

La giornata inizia alle 9:00, presso il punto concordato con l'ente gestore. Dopo aver parcheggiato i mezzi in un luogo sicuro, a causa degli incendi dei giorni precedenti, ci siamo avventurati verso l'ingresso dell'inghiottitoio. Durante il percorso, gli istruttori ci hanno guidato attraverso la morfologia del paesaggio, caratterizzato da rilievi isolati come il Monte Conca, composti da rocce gessose con depressioni vallive incise in corrispondenza di rocce argillose.

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Altra marmitta altra corsa, nel percorrere il terzo pozzo ci siamo serviti, oltre che del discensore, anche delle nostre abilità acrobatiche abbozzando delle goffe spaccate per sottrarci al “bidet”, che invece per me si sarebbe trasformato in un secondo bagno.

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Disceso anche l’ultimo pozzo, siamo giunti nella galleria inferiore, che si estende per circa 400 metri, e illuminando il percorso con le lampade dei nostri caschi abbiamo ammirato la brillantezza dei cristalli di gesso con geminazione a coda di rondine, creando uno spettacolo naturale unico.

La grotta ci ha messo alla prova richiedendo, anche in questo caso, dei movimenti agili in spazi angusti e altezze ridotte al di sotto del metro. Percorrendo la galleria abbiamo notato cupole di evorsione di diverse dimensioni e, nel tratto terminale, anche due piccole sorgenti sulfuree dal particolarissimo colore blu-nerastro.

Come dei bambini inzaccherati e bagnati (chi più più, chi meno) ma estremamente soddisfatti, ci siamo diretti verso l’uscita risalendo i pozzi uno dopo l’altro. Uscendo dalla grotta nel tardo pomeriggio, con Laura che faceva da apri fila e Filippo e Angelo che la chiudevano e disarmavano, abbiamo concluso la giornata con una meritata "pizzata" prima di intraprendere il viaggio di ritorno, attraversando gli eterni lavori in corso sulla strada Palermo/Agrigento. Con la mente già rivolta alla prossima avventura, possiamo solo dire: provare per credere!

Baciuzzi, Letizia!

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Partecipanti: Pietro, Laura, Angelo, Alvaro, Sabrina, Manuel, Francesca, Martina, Letizia e Lord Filippo dai Piedi Incretati.

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